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Quando si parla di best seller, il pensiero corre subito ai titoli più amati, venduti e recensiti positivamente dal grande pubblico. Ma accanto a questi successi planetari, esiste una categoria di opere che merita altrettanta attenzione: quella dei libri più scandalosi. Si tratta di romanzi e saggi che, fin dalla loro pubblicazione, hanno generato critiche feroci, indignazione, polemiche, o addirittura censura. In alcuni casi, hanno diviso lettori e critica, creando veri e propri fronti contrapposti.

Talvolta, è lo stesso autore a provocare deliberatamente: scegliendo argomenti tabù, punti di vista scomodi o linguaggi al limite, sa bene che le reazioni saranno esplosive. Ma si sa, anche le critiche – anzi, forse soprattutto quelle – sono un motore potente per il successo editoriale. La curiosità vince quasi sempre, e persino i commenti più duri finiscono per alimentare le vendite.

In questo articolo, che potrebbe diventare una rubrica in più puntate, ti propongo una selezione di cinque titoli che hanno fatto discutere. Alcuni hanno compromesso la reputazione del loro autore, altri l’hanno rafforzata proprio grazie alla controversia. Le motivazioni sono diverse, ma l’effetto è stato lo stesso: questi libri non hanno lasciato indifferenti.

Il Mondo al Contrario di Roberto Vannacci

Parlando di libri più scandalosi, iniziamo da Il Mondo al Contrario di Roberto Vannacci, uno dei casi editoriali più controversi degli ultimi anni in Italia. Pubblicato nel 2023 in autoedizione, il libro esprime una critica alla società contemporanea, sostenendo che i valori tradizionali siano stati sovvertiti e che le minoranze influenzino negativamente la percezione della normalità da parte della maggioranza. 

Il contenuto ha suscitato forti polemiche, con accuse di omofobia e razzismo. Alcune librerie, come la Ubik di Castelfranco Veneto, hanno persino deciso di non vendere il libro, esponendo cartelli che spiegavano la scelta. Tuttavia, queste prese di posizione hanno suscitato lettere minatorie da parte dei fan dell’opera, come riportato dal Corriere del Veneto.

Le conseguenze per Vannacci sono state significative: il Ministero della Difesa lo ha sospeso dall’incarico per 11 mesi, con detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio, ritenendo che il libro avesse compromesso il prestigio delle Forze Armate. Lo stesso generale ha presentato ricorso, sostenendo il diritto alla libera espressione, ma ciò non è stato accolto.

Nonostante le critiche, il libro ha trovato un vasto pubblico, diventando un best seller. Nel 2024, Vannacci ha pubblicato un secondo libro, Il Coraggio Vince, un’autobiografia in cui racconta la sua vita e i valori che lo guidano, risultando già dalle premesse una sorta di provocazione alle critiche suscitate dal volume precedente.

Spare del Principe Harry

Spare, l’autobiografia del principe Harry pubblicata nel gennaio 2023, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e la monarchia britannica, annoverandosi tra i libri più scandalosi del Ventunesimo secolo. Con l’intento di raccontare la sua verità, Harry ha svelato dettagli intimi e controversi della sua vita, affrontando temi delicati come il rapporto con la madre, Lady Diana, e le tensioni familiari.

Nel libro, descrive un legame intenso e talvolta idealizzato con Diana, rivelando episodi un po’ controversi, come l’incontro con una sensitiva che gli avrebbe trasmesso messaggi dalla madre defunta. Inoltre, ha condiviso esperienze personali, tra cui l’uso di droghe e il desiderio di rivivere il tragico percorso dell’incidente mortale della madre.

Le rivelazioni sul presunto razzismo e classismo all’interno della famiglia reale, oltre a episodi di conflitto con il fratello William e la cognata Kate, hanno alimentato le maggiori polemiche, soprattutto nel Regno Unito. Nonostante l’iniziale successo commerciale, con oltre 1,4 milioni di copie vendute nelle prime 24 ore, il libro ha rapidamente perso consenso, diventando uno dei titoli più abbandonati dai lettori durante l’estate. 

Le critiche si sono concentrate anche sullo stile narrativo, giudicato da alcuni come eccessivamente lamentoso e autoreferenziale. Harry stesso ha ammesso di aver omesso alcuni dettagli per non compromettere ulteriormente i rapporti familiari. Alla fine, Spare si è trasformato da un tentativo di riconciliazione a una fonte di ulteriore divisione, mettendo in discussione la reputazione del principe e della moglie Meghan Markle.

Stella di Takis Würger

Stella di Takis Würger è un romanzo pubblicato nel 2019 che ha suscitato intense polemiche in Germania. L’opera narra, in forma romanzata, la storia di Stella Goldschlag, una giovane ebrea berlinese che, durante la Seconda Guerra Mondiale, collaborò con la Gestapo denunciando altri ebrei nascosti, contribuendo alla loro cattura. Le stime indicano che abbia consegnato alle autorità naziste tra 600 e 3.000 persone

Nel romanzo, la protagonista è presentata attraverso il personaggio di Kristin, una donna affascinante e misteriosa che intreccia una relazione con Friedrich, un giovane svizzero trasferitosi a Berlino. La narrazione si concentra sul loro rapporto, rivelando gradualmente la vera identità di Kristin come Stella Goldschlag. 

Si può considerare tra i libri più scandalosi, considerando come il pubblico tedesco abbia accolto il libro. Alcuni giornali, come la Süddeutsche Zeitung e Die Zeit, hanno criticato aspramente l’opera, definendola un “abominio” e accusandola di banalizzare l’Olocausto con uno stile narrativo inadeguato. Altri, come il Bonn General-Anzeiger e Die Welt, hanno invece apprezzato il romanzo, lodandone la capacità di intrattenere e stimolare la riflessione.

Le polemiche si sono concentrate sulla rappresentazione di Stella, percepita da alcuni come troppo indulgente, rischiando di suscitare empatia per una figura storica responsabile di gravi tradimenti. L’autore, Takis Würger, si è difeso dichiarando di aver lavorato al romanzo per due anni e mezzo, basandosi su documenti storici e cercando di esplorare le zone grigie della moralità umana

In altre parole, Stella solleva interrogativi complessi sul confine tra vittima e carnefice, e sulla responsabilità individuale in tempi di oppressione. Il romanzo invita i lettori a confrontarsi con le ambiguità morali della storia, pur suscitando dibattiti sull’opportunità di romanzare figure controverse come quella di Stella Goldschlag.

La Banalità del Male di Hanna Arendt

La banalità del male di Hannah Arendt è un saggio pubblicato nel 1963, nato dai reportage che l’autrice scrisse per il New Yorker durante il processo ad Adolf Eichmann a Gerusalemme. Eichmann, ex ufficiale delle SS, fu uno dei principali organizzatori della deportazione degli ebrei durante il regime nazista. 

Contrariamente all’immagine di un mostro ideologico, Arendt descrive Eichmann come un uomo ordinario, privo di pensiero critico e incapace di riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni. Secondo Arendt, Eichmann non agiva per fanatismo, ma per una cieca obbedienza agli ordini e per ambizione personale. Questo concetto è riassunto nell’espressione “la banalità del male”, che indica come persone comuni possano compiere atrocità semplicemente rinunciando alla propria capacità di giudizio morale

Perché l’ho inserito nella lista dei libri più scandalosi? Alla sua pubblicazione, il libro suscitò forti polemiche, soprattutto nella comunità ebraica. Arendt fu accusata di minimizzare la gravità dei crimini nazisti e di mancare di empatia verso le vittime. Particolarmente controversa fu la sua critica ai leader dei consigli ebraici (Judenräte), ritenuti complici nell’organizzazione delle deportazioni.

Nonostante le critiche iniziali, La banalità del male è oggi considerata un’opera fondamentale per comprendere come il male possa manifestarsi attraverso l’assenza di pensiero e la rinuncia alla responsabilità individuale. Il saggio continua a stimolare riflessioni sul ruolo della coscienza e dell’etica nelle azioni umane.

Cime Tempestose di Emily Brontë

Cime Tempestose, pubblicato per la prima volta nel 1847 sotto lo pseudonimo maschile di Ellis Bell, è l’unico romanzo di Emily Brontë. Un’opera che, al momento della sua uscita, lasciò il pubblico e la critica letteralmente sconvolti, a causa delle storie d’amore ben lontane dalla cultura vittoriana del tempo. Il romanzo, infatti, parlava di passione brutale, vendetta, ossessione e odio. I personaggi erano selvaggi, imperfetti, incapaci di redenzione. Heathcliff, in particolare, fu ritenuto troppo crudele per essere il protagonista di una storia d’amore. Per molti lettori dell’epoca, fu considerato uno dei libri più scandalosi.

Eppure oggi Cime tempestose è considerato uno dei capisaldi della letteratura inglese, un classico intramontabile capace di indagare in profondità l’animo umano e i suoi lati più oscuri. A renderlo ancora più affascinante è la figura enigmatica della sua autrice, Emily Brontë, schiva, solitaria, scomparsa a soli trent’anni. Esistono teorie non confermate secondo cui proprio il mancato successo del romanzo all’epoca e l’indifferenza della critica l’avrebbero amareggiata al punto da trascurare la propria salute, portandola a una morte precoce. Una suggestione affascinante, certo, ma priva di prove concrete.

Quel che è certo è che Cime tempestose era un romanzo troppo avanti per il suo tempo: potente, ruvido, impietoso. Un’opera destinata a essere riscoperta e rivalutata, fino a diventare il classico immortale che conosciamo oggi.

A volte, i libri più criticati sono anche quelli che riescono a lasciare un segno profondo nella cultura. Le opere che abbiamo visto – per motivi diversi – hanno tutte scosso l’opinione pubblica, fatto discutere, indignato o confuso. Eppure, è proprio in questo scossone che si cela la loro forza: la capacità di farci pensare, di mettere in discussione le nostre certezze, di accendere un dibattito.

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